Fratture dei denti: cosa sono e come intervenire.

L’altro giorno mi è capitato di leggere una notizia on line che mi ha particolarmente colpito. Era la testimonianza di un dentista di Manhattan che raccontava al New York Times che, da quando ha riaperto il suo studio dopo il lockdown, ha lavorato tantissimo a causa dell’aumento esponenziale dei pazienti con fratture dentali. Si parla di un caso di frattura ogni giorno. “Ho visto più fratture dentali nelle ultime sei settimane che nei sei anni passati”, sono le parole esatte del medico. La notizia mi è utile per trattare oggi con voi un tema molto interessante.

Frattura ai denti: di cosa si tratta?

Capita che i nostri denti si incrinino, si scheggino e, in certi casi, si spezzino, fino ad arrivare a generare delle vere e proprie fratture.

È importante specificare che non tutte le fratture sono uguali. In linea generale possono essere ricondotte a due tipologie: fratture parziali, quando si estendono oltre lo strato di smalto, causando la lesione del dente; fratture complete quando si verifica una vera e propria “spaccatura” o separazione delle due parti del dente.

Quali sono i sintomi che possono farci da campanello di allarme? I sintomi da non sottovalutare sono il gonfiore, il fastidio, il dolore alla mascella o alle guance, emicrania e un’ipersensibilità ai cibi dolci e zuccherati, anche in assenza di carie. Questi possono essere i primi segnali di un dente che sta avviandosi verso una frattura.

 

Perché possono fratturarsi i denti?

Le cause più frequenti sono il verificarsi di traumi esterni, come nel caso di incidenti o cadute oppure quando mastichiamo qualcosa di particolarmente duro, come i noccioli della frutta, piuttosto che il torrone. Un’altra causa risiede nel fisiologico processo di invecchiamento che genera una perdita del tessuto osseo e un progressivo aumento della fragilità dei denti.

Anche lo stress rientra fra le cause delle fratture dentali, perché se intenso e non scaricato durante il giorno, ci porta spesso a episodi di bruxismo notturno. In pratica, senza accorgerci, durante la notte, stringiamo forte i denti, fino a consumarli o spezzarli.

Il dentista di Manhattan vedeva proprio nello stato di tensione causato dalla paura di contrarre il Coronavirus e dalle numerose altre preoccupazioni legate alla pandemia, la causa scatenante di questi traumi.

 

Come si interviene?

Molto spesso la frattura dentale determina la perdita del dente. Ma oggi non è sempre così. Le moderne tecniche e tecnologie permettono di effettuare un’attenta stima dell’andamento dell’incrinatura e della resistenza residua, così da valutare al meglio l’efficacia di un possibile intervento di restauro del dente

A seconda dell’estensione e dell’andamento delle fratture parziali o complete, oggi noi dentisti abbiamo la possibilità di mettere in campo scelte terapeutiche diverse. Quando la frattura interessa anche le radici, allora sarà molto probabile che dovremo procedere con l’estrazione del dente. Quando invece le radici sono ancora integre, possiamo evitare l’estrazione attraverso interventi e restauri capaci di contrastare il propagarsi dell’incrinatura.

Chi è il professionista migliore al quale rivolgersi in questi casi? Sicuramente la figura più competente in materia è il dentista esperto in Endodonzia: a lui dobbiamo affidare con fiducia il compito di indagare l’entità del danno e proporre la soluzione più conservativa, se possibile.

Come mi è già capitato moltissime altre volte, concludo il post ricordandovi che, anche nel caso di fratture dentali, solo una diagnosi precisa e tempestiva può permettere di conservare il dente!

Per fortuna adesso non è tempo di torrone ma di morbide frittelle di Carnevale!

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